Il conosciuto che torna sconosciuto


Ci troviamo ancora inondati da bombardamenti mediatici che continuano a creano spazi di allarme e malessere.

Le nostre passate abitudini sembrano esserci diventate sconosciute e si inizia a percepire lo stress da rientro a quella che prima era la normalità.

Ci troviamo nel momento in cui il conosciuto torna sconosciuto.

Questo è il tempo di dar valore al tempo, soffermandoci sul qui ed ora di questo momento, riflettendo su quanto questo periodo trascorso ci ha inevitabilmente cambiati. Ognuno di noi ha vissuto la quarantena in un modo diverso, da chi ha sentito il peso della solitudine a chi invece la casa si è fatta stretta. Da chi vuole fuggire da questa condizione a chi invece dentro questa condizione ha trovato la sua comodità. Ai piccoli piccoli che hanno perso le loro abitudini di gioco e di socialità, agli adolescenti che hanno potenziato la vita virtuale.

La sindrome da rientro non è una patologia ma una risposta psicofisiologica che si determina quando riprendiamo una vita che genera stress. I sintomi che si potranno verificare potranno essere spossatezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, problemi gastrointestinali ma anche irritabilità e ansia.

Questo sarà scaturito da un meccanismo del sistema ipotalamo-ipofisi-surrene ma solitamente ha una modalità passeggera di circa una settimana, in alcuni casi può scatenare problematiche più durature. Importante è non sottovalutare la sintomatologia.

Ecco che ci troviamo dinanzi a quello che Freud definiva “il perturbante” ovvero un  termine concettuale per esprimere in ambito estetico una particolare attitudine del sentimento più generico della paura, che si sviluppa quando una cosa (o una persona, un’impressione, un fatto o una situazione) viene avvertita come familiare ed estranea allo stesso tempo cagionando generica angoscia unita ad una spiacevole sensazione di confusione ed estraneità.

Si consiglia un film per tutta la famiglia “ricomincio da capo” in cui il protagonista rimarrà bloccato da uno strano scherzo del tempo, dato che ogni mattina si risveglierà sempre nello stesso giorno… inevitabile pensare a come avremmo reagito davanti a una situazione di questo tipo!

Questo film porta ad una riflessione sul “stiamo vivendo tutti i giorni uguali o possiamo cogliere l’opportunità del cambiamento? Ecco che la routine quotidiana ci dà maggiori certezze, ci offre un’apparente tranquillità, non dobbiamo dimenticare che abitudini troppo consolidate possono anche intrappolarci

Il protagonista inizierà un percorso che, tra mille cadute, lo porterà a comprendere le potenzialità presenti e racchiuse nelle novità, quindi a sperimentare, imparare, coltivare talenti e relazioni in un modo diverso

Attingendo dal suo potenziale creativo, esplorerà così parti di sé mai sviluppate.
Solo dopo la rinascita, potrà svegliarsi in un nuovo giorno… una nuova vita…

Desidero ricordare per questo periodo di ripresa che sul territorio è attivo uno sportello psicologico gratuito #nonsietesoli qual ora si provasse un disagio non compreso.

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