In un momento come questo, il nostro pensiero ruota intorno alle stesse domande.
L’informazione che ci è stata data, ha creato moltissima confusione. Tra qualche giorno ci si trova a riaffrontare il mondo e le paure ad esso connesse.
Ecco che si fa spazio la parola “accettazione”.
Essa è la chiave per vivere nel qui ed ora. Va ad intendere la tendenza all’accoglimento.
L’accettazione è esattamente l’opposto del controllo, essa indica la capacità di poter stare e di poter accogliere le cose così per come sono, facendo emergere anche le emozioni “negative” ed accogliendole come una parte di sé.
L’accettazione è cosa diversa dalla rassegnazione.
La rassegnazione va a rappresentare il restare intrappolati in una situazione, autocommiserandoci, sentendoci schiacciati degli eventi, incapaci di trovare vie d’uscite e avere strumenti e risorse a nostro vantaggio.
L’accettazione invece è la capacità di imparare dalle esperienze della vita e andare avanti.
Grazie ad essa possiamo ricordare un evento osservandolo dall’esterno percependo e sentendo un’emozione lasciandola scorrere. Questa è l’unica strada per oltrepassare il dolore e avvicinarci al cambiamento.
Se ci riflettiamo spesso facciamo fatica ad accogliere qualcosa che ci è capitato, così da provare rabbia, delusione, tristezza, con il conseguente desiderio di cambiare le cose.
Questo accade anche per le piccole cose ad esempio quando siamo in ritardo ed un incidente blocca la strada, immaginiamo per le situazioni di impatto più forte e destrutturante come questa pandemia, che ci ha bloccati e spaventati.
La rabbia, il dolore e la tristezza fanno parte di un processo naturale che conduce all’accettazione.
È necessario accettare ed accogliere le emozioni e le sensazioni anche quelle “negative” che ci fanno soffrire.
In noi a volte si generano emozioni inaccettabili a seguito degli eventi che non accettiamo, ciò ci blocca il cammino portandoci a rimuginare. Ciò genera un’intensa preoccupazione per quello che è stato, che sarà o che potrebbe essere.
Questo ci fa dimenticare che lo scontro, il conflitto è dentro di noi.
Solo quando accogliamo dentro noi stessi questo conflitto possiamo finalmente giungere a nuove scoperte e nuove consapevolezze.
