Il coraggio nella paura


Quest’epidemia ha risvegliato in noi attitudini apotropaiche, legate ai traumi che epidemie del passato hanno iscritto non solo nel nostro immaginario ma forse addirittura nei nostri geni. Si mettono in moto attitudini che, come abbiamo sperimentato già in queste settimane, hanno il potenziale di rovesciare rapidamente e irragionevolmente ogni eccesso (di indifferenza o di allarme) nel proprio opposto.

Ci troveremo a vivere nel prossimo periodo il persistere delle restrizioni già ora problematiche come la supervisione alla circolazione degli individui dentro, fuori e attraverso i loro confini, l’uso di mascherine e il distanziamento sociale.

Di sicuro vivremo ancora parecchi momenti di “incertezza” e dubbio collettivi, persino più profondi e radicali di quelli attraversati finora. Dal modo in cui li affronteremo dipenderà molto, se non tutto, del modo in cui, come singoli e come specie, usciremo da questa crisi.

L’altro giorno nell’attesa di iniziare una lezione con Recalcati c’è stato un fuori onda a mio avviso meraviglioso in cui ha toccato il tema del RICOMINCIAMENTO, ovvero della rigenerazione, della rinascita.

La traumaticità non è solo alle spalle ma è veste in questo prossimo futuro. Fondamentale è stare con coraggio nella paura. Non possiamo restare nella fantasia infantile che tutto è svanito.

Non possiamo difenderci dall’ingovernabile senza assumersi la responsabilità della propria quota.

In questo momento vi è una scissione che come dice Recalcati deve essere Lavorata si deve arrivare ad un’integrazione.

Il problema che ci troveremo a vivere è la convivenza con l’angoscia. La Claustrazione non deve essere vissuta come chiusura ma un camminare con l’altro. È il momento di unirsi per uscirne insieme altrimenti aggiungeremo altri traumi.

Come in ogni fase del lutto ci sono delle fasi che ognuno attraversa in un modo diverso.

Le fasi del lutto sono:

  1. shock e negazione ( caratterizzata da confusione ed evasione)
  2. rabbia ( caratterizzata da frustrazione ed irritabilità)
  3. depressione (sconvolgimento , insoddisfazione ed impotenza)
  4. dialogo e confronto ( cercare gli altri e voglia di raccontarsi)
  5. accettazione (cercare alternative)

è proprio questo che genera il ritorno ad una vita significativa.

dott.ssa Mariachiara Pagone

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