I bambini passano sempre più tempo in compagnia di attrezzi digitali piuttosto che fare esperienze sociali reali. Ciò spesso lascia interdetti. Questo accade anche quando ci sono le giuste condizioni di gioco ma loro preferiscono trascorrere il tempo su smartphon e tablet, ciò porta ad emarginare i bambini senza tecnologia.
La Montessori in un suo ultimo libro scriveva come una caratteristica dell’infanzia sia “una mobilità continua” “il movimento è il fondamento stesso della vita di relazione” ecco che “l’educazione non può concepirsi come inibitrice del movimento”.
Sono così diversi i bambini di oggi da quelli di ieri?
Eppure loro continuano ad avere un corpo, dei muscoli, dei sensi, ed il loro bisogno di movimento è simile a quello delle passate generazioni.
La neuropsicologia moderna si avvicina al pensiero montessoriano e spiega come nell’infanzia movimenti e apprendimento sono interdipendenti e che i movimenti non coinvolgono solo i muscoli ma anche la mente.
Piaget spiegava come la mente del bambino sia “concreta”. Dunque apprendono meglio, i bambini, se sono coinvolti non solo mentalmente ma anche fisicamente, è importante dunque toccare, provare, correggersi ed interagire sia con gli oggetti che con le persone. Ecco perche i giochi che li coinvolgono anche con il corpo rispondono meglio alle esigenze del bambino piuttosto che i videogiochi.
I giochi che sfruttano il movimento hanno altri pregi. Essi esercitano l’autocontrollo, facilitano la socializzazione e permettono di far affrontare gli imprevisti. Il tutto determina benessere e libertà.
Negli Stati Uniti lo psicologo Gray, rifacendosi a una serie di dati dal 1981 al 1997, ha dimostrato come gli adolescenti che nell’infanzia avevano giocato poco o nulla in gruppo, erano più spesso soggetti all’ansia, alla depressione, apparivano più fragili, isolati e narcisisti, meno capaci di interagire con gli altri. I ragazzi che da bambini stavano con i compagni, giocavano all’ area aperta erano meno ansiosi, più capaci di organizzarsi senza il bisogno di far uso di sostanze, erano anche più sciolti nei movimenti.
Tutto spesso viene incrementato dalla paura delle madri per ciò che potrebbero trovarsi a vivere i loro figli uscendo di casa, hanno paura degli incidenti, dei bulli, dei molestatori ec. Purtroppo molte informazioni mediatiche sono enfatizzate per colpire l’immaginazione sociale.
Proprio queste paure stanno portando le scuole ad eliminare la ricreazione all’aperto, i bambini impossibilitati cosi a correre , a giocare con i compagni ad ossigenare il cervello, dopo esser stati fermi per ore , non fanno altro che utilizzare maggiormente sistemi digitali.
È indispensabile restituire ai bambini spazi per il gioco, per avere bambini felici.
Dott.ssa Mariachiara Pagone