L’importanza della tristezza


L’origine del film Inside Out sembra sia nato dalla vita del regista, la cui figlia quando si è avvicinata all’adolescenza ha cominciato ad avere un stato d’animo più triste. L’interesse da cui è nato il film è stato chiedersi: la tristezza va repressa? Cosa fare? Bisogna metterla sempre a tacere? Anche con dei psicofarmaci? Allora perché è un sentimento così universale?

I Film della Disney ci hanno aiutato a crescere umanamente.

Le sue storie non hanno alcun rapporto con l’infantilismo, ricordiamo  Bambi che vide  morire sua madre e il leone Simba che vide morire suo padre. La differenza in questo nuovo cartone è che i produttori mettono in risalto i meccanismi emotivi che sono alla base di una esperienza.

Nella testa della bambina protagonista cinque emozioni: gioia, tristezza, rabbia, paura e disgusto formano un consiglio che prende le decisioni con cui la ragazza affronta la sua vita, vorrei ricordare che le emozioni sono più di cinque ma sarebbe stato complesso raccontare una storia con troppi personaggi. Il ruolo delle emozioni nella pressa di decisioni appare ben rappresentato, sembra mancare un rappresentante del ragionamento logico, il processo decisionale.

Le due emozioni principali sono Gioia e Tristezza. La memoria è protagonista. Anche se cedevole nella sua struttura rappresentativa. La cosa che è possibile però apprezzare è come le emozioni trasformino i ricordi, come siano rielaborati nel presente.

L’aspetto importantissimo del film è il tema della “Tristezza” che diventa un personaggio chiave, dando alla storia una svolta narrativa veramente emozionante. Oggi la società obbliga al successo e alla felicità e l’edonismo invade tutte le sfere della vita.

La tristezza è un emozione che esegue funzioni utili per gli esseri umani, Gioia, che potrebbe essere considerata il nostro desiderio di vivere, deve servirsi della tristezza per evitare che la bambina protagonista si isoli di tutto e di tutti.

Spesso la tristezza è considerata un’emozione da evitare, la presenza della tristezza nel nostro bagaglio emotivo ci offrire un vantaggio evolutivo, come la paura ci aiuta a sfuggire al pericolo, la rabbia ci chiede di lottare, ed il disgusto ci fa respingere cose che potrebbero farci del male.

I ricercatori riferiscono degli studi che collegano il dolore ad una maggiore eccitazione fisiologica che risveglia il corpo in modo che la persona reagisca dopo una perdita. Le persone che sono più felici a volte sono meno motivate ad agire, mentre una persona che si sente triste avrà più ragioni per cambiare.

La tristezza ci mette in contatto con i nostri bisogni profondi, ci spinge ad esprimerci e a cercare delle soluzioni, e di conseguenza, ci mette in contatto con gli altri e ci rilancia alla vita.

 

Dr.ssa Mariachiara Pagone

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *