Perfetti sconosciuti


Nonostante sia uscito da un po’ ho avuto modo di vedere solo ieri “Perfetti
sconosciuti” il film di Paolo Genovese.
La bellezza di questa pellicola è quella di mettere in risalto come ciascuno di noi
abbia tre vite “una pubblica, una privata e una segreta”, come afferma Gabriel
Garcia Márquez. Ciò che in questo film si riesce ben a osservare è ciò che accade
quando queste si mescolano e si svelano.
La storia narra di una cena fra amici, quattro uomini e tre donne, di cui tre coppie,
che decidono di fare un gioco di condivisione. La regola era che ciascun commensale
doveva mostrare agli altri messaggi, email, telefonate che arrivavano durante la
serata. Quanto accadrà metterà in luce uno spaccato importante della nostra società
contemporanea.
Il film appare interrogare diversi aspetti del nostro vivere contemporaneo: l’uso che
facciamo del cellulare, il tipo di comunicazione e di legami che l’uso dei nuovi social
permette, le nuove modalità di vivere la sessualità e i tradimenti coniugali.
La pellicola mette anche in evidenza come il telefono possa abbattere le censure e
l’imbarazzo, permettendo anche ad un padre e a sua figlia di parlare della “prima
volta” senza l’inibizione che potrebbe caratterizzare la comunicazione vis a vis .
Non tutti i segreti afferiscono a dei tradimenti, ci sono anche alcuni argomenti di cui
questi amici si vergognano a parlarne fra loro, nonostante si conoscano da tutta una
vita e siano amici d’infanzia.
Si evidenziano tematiche faticose da affrontare pubblicamente come, ad esempio,
affermare di andare in analisi da uno psicoanalista, oppure rivelare la propria
omosessualità… Queste scene mettono in luce quanto nella nostra società
contemporanea, nonostante i profondi cambiamenti avvenuti e l’apparente maggiore
libertà e apertura, sia ancora molto difficile parlare apertamente e senza pregiudizi di
alcuni temi.
Perchè questo avviene? Come mai siamo così restii a confrontarci su questi
argomenti?
Ridurre il film a una banale storia di tradimenti coniugali e debolezze, frustrazioni e
imbarazzi, è fuori luogo in quanto, ad una visione attenta, è possibile notare come il
registra si sia soffermato sui dettagli. Primo dettaglio è il titolo di cui lo stesso Paolo
Genovese afferma non essere casuale in quanto la pellicola “vuole raccontare
come, a volte, le persone che ci stanno vicine non le conosciamo fino in fondo”.
È interessante ascoltare le interviste dei diversi interpreti in quanto alcuni di questi
evidenzino come un punto focale del film non sia tanto “il segreto nascosto
all’interno del telefonino, quanto il fatto che le persone ricorrano al telefono per
crearsi un’altra opportunità, un’altra possibilità. In realtà i segreti che emergono sono
anche un po’ meschini e infantili. Ma a volte le persone hanno bisogno anche di
questo per uscire dal grigiore delle loro esistenze – riferisce Anna Foglietta – da
rapporti che con il tempo si sono incancreniti”.
Il film ci permette di domandarci il perché di questa necessità, ci consente di
domandarci come sia possibile ritagliarsi una nuova opportunità all’interno della
coppia e non al di fuori, senza dover costruire giochi erotici con perfetti sconosciuti
per evadere dalla routine quotidiana, domandarsi come mai il proprio rapporto
coniugale o amicale si sia “incancrenito” e come sia possibile, invece, dargli un nuovo
slancio e una nuova forza.
Vorrei anche soffermarmi sulla colonna sonora appositamente scritta per questo film
e cantata da Fiorella Mannoia, la quale è in grado di regalare ad ogni parola un
significato profondo e trasmettere sensazioni e atmosfere che ben si legano a questa
pellicola. Racconta di una donna che si interroga sulla sua relazione complicata, dove
i silenzi pesano più delle parole, dove giorno dopo giorno, si moltiplicano i segreti, gli
errori, i sensi di colpa di una vita fatta di menzogne, verità taciute e sconfitte che è
difficile affrontare. Tuttavia non tutto è perduto, è possibile guardare ancora con
speranza al futuro in quanto, come canta Fiorella Mannoia,
“Io sono stata sempre qui a innamorami ogni giorno di più di questa vita vera che ci
ricorda ancora che quando si ama non si perde mai no, non si perde mai”
( https://www.youtube.com/watch?v=aOH83Ns1OGk)
Vi invito alla visione e alla riflessione.
Dr.ssa Mariachiara Pagone

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