Aspetti psicologici e dinamiche relazionali della violenza sulle donne.


Ritengo sia utile spendere qualche parola sull’ origine dell’aggressività. Questo tema coinvolge da anni esperti di diverse discipline e tra questi gli psicologi e gli psicoanalisti.
S. Freud  nel 1920 con la nuova formulazione dell’apparato psichico – seconda topica-  introdusse il concetto di “pulsione di morte”.  Tale concetto spiega la tendenza di tutti gli esseri viventi a tornare allo stato inorganico. A questa pulsione oppone la “pulsione di vita”, che è una tendenza alla riorganizzazione della materia organica.

Il concetto fermamente sostenuto dai kleiniani stabilisce che il masochismo è primario ed il sadismo è una sua estroflessione.

Fanti nel suo Dizionario di Psicoanalisi e Micropsicoanalisi, afferma che l’aggressività è neutra ma acquisisce un’identità quando si manifesta nei confronti di un oggetto.

Inoltre, essa può essere di varia entità in relazione alle componenti costituzionali ed acquisite.

Nel titolo del mio articolo emergono due parole  psicologico violenza. Psicologico sta a indicare ciò che riguarda l’apparato psichico, il quale è costituito da una parte conscia, ed una inconscia. La parola violenza invece sta a indicare una forza impetuosa, incontrollata che viene esercitata da un soggetto all’altro.

Quando si affronta il tema della violenza sulle donne, si è soliti distinguere tre diversi tipi di violenza:
– Violenza psicologica:  insulti, minacce verbali, intimidazioni, denigrazioni e svalutazioni;
–  Violenza fisica: passaggio all’atto di un impulso aggressivo;

-Violenza sessuale: passaggio all’atto di un desiderio sessuale attraverso l’ imposizione ed i ricatti.

Si parla di persone adulte che subiscono comportamenti coercitivi e/o mortificanti da parte di un pari, questo porta a dover riflettere sugli aspetti soggettivi della donna e sulle dinamiche relazionali della coppia.

Il termine maltrattamento è sinonimo di violenza ed implica uno stato di inferiorità soggettivo e/o oggettivo della donna. Il maltrattamento non è altro che la dimostrazione di arroganza e prepotenza verso chi è “inferiore”. Specifico cosa voglio dire con la parola inferiore, la persona può esserlo sul piano fisico (più bassa, più debole), sul piano intellettivo  (persona affetta da difficoltà mentali), o può riguardare un piano soggettivo se si percepisce come mancante di qualche attributo.

Questo è il caso della maggior parte delle donne che subiscono violenza e maltrattamenti in ambito domestico.  Mentre le differenze oggettive sono misurabili attraverso scale di valutazione, l’inferiorità tra adulti corrisponde ad una  percezione distorta dell’Io e della propria immagine corporea.

Esiste una particolare situazione che rende la donna, più fragile e dipendente dall’uomo: la gravidanza. Si registra frequentemente che i parteners diventano violenti in contemporaneamente con la prima gravidanza delle mogli.

La gravidanza riattiva una frustrazione antica, un vissuto di rifiuto, esclusione e perdita degli oggetti primari infantili. I soggetti violenti sono incapaci di spostare l’interesse su altre mete o di sublimarlo in altre attività, ciò determina gli agiti violenti. Per agito si intende il passaggio all’atto. L’altro viene vissuto a fini strumentali, per scaricare tensioni, utilizzando modalità arcaiche di risoluzione dei problemi, ovvero i modi usati dal bambino in età pre-verbale, quando agisce un desiderio specifico senza tener conto dell’esistenza dell’altro e dell’ambiente.

Questo permette il passaggio dal mondo egosintonico alla relazione con l’altro. La capacità di entrarvi in relazione presuppone il riconoscimento dell’altro. Chi effettua agiti vive l’altro come oggetto complementare posseduto per mantenere l’illusione dell’onnipotenza narcisistica.

La coppia è complementare e riassumibile nel binomio sadismo/masochismo.

Chi agisce l’aggressività è portatore di una struttura narcisistica con scarse capacità di sublimare e spostare le pulsioni sessuo/aggressive e quindi ha scarse capacità di instaurare relazioni oggettuali, mentre chi  la subisce è pervaso da un profondo senso di colpa inconscio e da un vissuto di inadeguatezza che lo spinge a collezionare umiliazioni e sofferenze.
Questa breve argomentazione è volta a mostrare come entrambe le persone della coppia maltrattante – maltrattato hanno bisogno di un aiuto psicologico.

 

Dr.ssa Mariachiara Pagone

 

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