Arte terapia e autismo: ri-definire i confini interni


 

“La pittura trasporta le cose nel loro corpo.

E il loro corpo è meglio del loro nome. Può prestare un corpo a chi non ne ha.”

  1. Dubuffet

 

Le persone che hanno un disturbo autistico hanno una percezione diversa dagli altri. L’uso del corpo segue una logica soggettiva. Hanno movimenti stereotipati, la prensione ed il contatto con l’altro hanno caratteristiche incomprensibili.

La pelle è un involucro che separa ma al contempo protegge l’ interno dall’esterno. Chi ha un autismo deve rafforzare tale confine, il confine deve diventare concreto.

Il linguaggio verbale non è contenitivo.

Entrare in contatto con una persona che non percepisce i confini e  non filtra gli stimoli , quando lo fa tale selezione è del tutto personale.

L’arte terapia può contenere le esplosioni della persona autistica. Essa da la possibilità di far provare al soggetto emozioni con una bassa intensità, le rende  tollerabili, piuttosto che far vivere emozioni forti che fanno perdere il controllo.

Importante è non assecondare ma mettersi in gioco attraverso la propria presenza, attraverso la propria capacità di sentire “da dentro” come muoversi, al fine di contenere l’onnipotenza autistica.

Se le nostre azioni-reazioni sono caratterizzate da  paura o ansia,  forse è perchè queste stesse emozioni appartengono al nostro interlocutore. E’ necessario controllarle,  solo così potremmo creare un contatto.

L’arte terapeuta dovrà essere accogliente, rispettoso, dovrà avere movimenti lenti, usare un linguaggio soprattutto non verbale. L’obiettivo è iniziare a giocare e sperimentare le diverse consistenze.

Grazie all’arte terapia è possibile offrire alla persona con autismo un’altra possibilità di espressione, garantendo un contenimento simbolico. Tale contenimento sarà concreo e visibile, non dipenderà da altri ma solo da se stesso,  il soggetto potrebbe riuscire a limitare gli eccessi, le stereotipie e gli atteggiamenti aggressivi che pregiudicano i rapporti interpersonali.

Potrebbe nascere un oggetto simbolico che la rappresenti, e che va a lenire l’ansia della persona autistica.

Durante lo spazio dell’arte terapia le parole d’ordine saranno:

saper aspettare, osservare, ascoltare, suggerire senza forzare ma semplicemente facendo, il tutto riducendo al minimo le parole, soprattutto durante la fase creativa.

 

Dr.ssa Mariachiara Pagone

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