Spesso si sente dire “Gli psicologi non servono a nulla, se uno ha dei problemi dovrebbe risolverseli da solo”.
Questo è sorprendente..perchè??
Beh questa risposta dovrebbe essere utilizzata per tutte le cose della nostra vita. Mi spiego meglio, perché se ci si rompe l’auto andiamo da un meccanico? Potremmo leggere qualche libro e farlo da noi, se ci si allaga casa perché chiamare l’idraulico, potremmo farlo da soli?!
Se seguissimo questa modalità di pensare non esisterebbero professioni in quanto ciascuno, potenzialmente è in grado di fare ogni cosa.
Personalmente tranquillizza il fatto che ci siano esperti che mi possano aiutare nelle cose che non so fare. Sarebbe complesso se per ciascuna cosa che mi accade nella vita dovrei contare solo su me stesso.
Purtroppo la disinformazione sulla professione dello psicologo è ampia e ricca di pregiudizi. Questo ci inibisce nel chiedere aiuto quando si ha davvero bisogno. Perché se abbiamo un dolore ad una gamba corriamo per medici per trovare la giusta soluzione e se invece siamo costantemente tristi e demotivati o se diventiamo rigidi nei nostri schemi mentali senza saperne uscire al punto da avere l’umore sempre alterato (nei pochi esempi perché le problematiche psicologiche sono vaste) non chiediamo l’aiuto di uno specialista?
Chiedere aiuto non è debolezza, i motivi possono essere i più svariati e nessuno è più importante dell’altro, ricordo la soggettività delle cose. Quando qualcosa mi impedisce di condurre una vita serena, di sentirmi bene con me stesso, poco importa se il problema è banale agli occhi di altri: ciò che conta è ciò che riveste per me. Esisterà sempre qualcuno che vedrà come futile ciò che vedo come un dramma.
Il problema vero è che questo modo di pensare impedirà a tante persone di chiedere aiuto, quando invece ne avrebbero bisogno. L’errore è paragonarsi agli altri , la paura di essere considerati deboli e la paura di guardarsi in modo più profondo.
Perché se il problema non è di tipo fisico, ci facciamo così tanti problemi a chiedere aiuto?
Il problema sta nel significato che diamo alla prestazione fornita da un professionista. Tutti sappiamo cosa fa un meccanico, un idraulico o un medico. Sappiamo quello che ci vende e perché lo paghiamo.
Ma uno psicologo, cosa fa? A cosa serve? L’idea diffusa è che da uno psicologo si va per sfogarsi, ci si sieda nel suo studio, per raccontare cosa ci affligge, mentre quest’ultimo ascolta impassibile aggiungendo poco al nostro monologo.
La realtà è diversa.
Non sempre lo psicologo è in silenzio, è dotato di parola, ed interviene quando è necessario, aiutando il paziente a focalizzarsi sugli aspetti importanti, guidandolo a guardare le cose da altri punti di vista, utilizzando tecniche assenti in una normale conversazione con un amico, o in una semplice confessione.
Quando un paziente entra nel mio studio, come prima cosa mi racconta cosa sta accadendo, il motivo per cui sente di aver bisogno di aiuto, e qual è l’obiettivo che vorrebbe raggiungere. Dopo di che comincia il lavoro vero e proprio, che utilizza il dialogo, la conversazione, la parola come strumento principale.
All’interno di una seduta possono essere utilizzate molte altre tecniche che permettono al soggetto di esplorare ciò che avviene dentro di sé, per comprendere, accettare, risolvere quello che sta vivendo. Ogni seduta, può essere legata a quella successiva, come può esserne totalmente slegata. Ogni seduta è un continuum, in grado di spingere il paziente a risolvere i problemi che lo hanno fatto giungere in terapia, spesso aprendo nuovi orizzonti.
Non è raro che il problema portato sia solo l’aspetto evidente e lavorare su questo spalanca tutt’altro scenario.
Alla fine del percorso, il soggetto non si è limitato a parlare, sfogandosi ma ha lavorato su di sé, sulle proprie problematiche, scavando fino alle radici, scoprendo nuovi aspetti di sé, dando un significato a problematiche che un semplice sfogo non avrebbe permesso.
Può imparare a non ripetere alcuni comportamenti ricorrenti, comprendendo il perché di certi schemi e cosa nascondono. Arrivando ad accettarsi e ad accettare parti del passato che influenzano il presente.
Sfogarsi serve per sentirsi meglio ma non serve a risolvere il problema.
Da uno psicologo si lavora su se stessi, magari per un benessere più tardivo, ma sicuramente a lungo termine.
Ha senso aspettare che il cigolio che avvertiamo ogni giorno si trasformi in un frastuono, fino a vedere un giorno la nostra macchina fermarsi in panne in una strada sperduta? Non conviene forse prendere le cose per tempo portando la nostra autovettura alla più vicina autofficina, alla prima avvisaglia di malfunzionamento?
Buona riflessione !!!
Dott.ssa Mariachiara Pagone