Difficoltà ad amare: il narcisismo


La parola Narcisismo ci rimanda al mito di “narciso”:  figlio di Cefiso e della ninfa Liriope; insensibile all’amore, non ricambiò la travolgente passione di Eco, per cui fu punito dalla dea Nemesi che lo fece innamorare della propria immagine riflessa in una fonte; morì consumato da questa vana passione, trasformandosi nel fiore omonimo.

Il narcisismo va oltre l’adulazione della propria immagine esteriore.

Il narcisista vive una condizione di disagio in cui non è integrata la capacità d’amare, in quanto non c’è oggetto d’amore altro da sé.

Il soggetto vive non amore per se ma una costante preoccupazione per ciò che egli giudica importante: salute, amici, casa o il lavoro, ma tutto è in funzione di sé stesso, della paura di perdere le sue certezze.

Il narcisista non fa altro che strumentalizzare l’altro. Il piacere da loro provato è effimero. I sentimenti non sono che congelati. Li dove il narcisista è in coppia   esso tende ad avere controllo del partner ed ha storie parallele, solitamente mette nel partner uno stato di incertezza. Colorano tutto con la menzogna.

Il narcisismo nasce come meccanismo di difesa da certe ferite infantili, solitamente che hanno origine in relazione al rapporto con la figura materna.  Dietro la corazza si nascondono  persone fragili e  insicure.

Il distacco dalla loro interiorità nasce per non vedere quelle ferite. Il narcisista è portato all’onnipotenza. Non è semplice star vicino a persone con questo quadro di personalità, infatti il narcisista incarna un falso sé grandioso e illusorio, questo lo porta ad essere lontano dalla conoscenza della sua vera natura.

L’io del narcisista è rigido e non ha la capacità di innamorarsi.

Seppur desidera un rapporto dall’altro ne resta diviso.

Tale personalità è bloccata a livello infantile, così come il bambino scalcia per ottenere attenzioni e si arrabbia se tali attenzioni  vengono  a lui tolte.

Una piccola dose di narcisismo è presente in tutti questo è definito “ equilibrio narcisistico” . Con equilibrio mi riferisco a ciò che intende la psicoanalisi del sè, ossia la condizione interna in cui i nostri valori, ideali, principi, ambizioni e mete siano in qualche modo attivi, organizzati e armonizzati in termini di coesione e vitalizzazione verso il nostro naturale  senso di autorealizzazione. L’equilibrio narcisistico coincide con la sensazione di sentirsi in qualche modo “coesi” con se stessi. Non è altro che la capacità di sperimentare gioie e dolori  e  vivere  nella coerenza con se stessi.

L’affettività del partner potrebbe far vibrare aspetti profondi ma nella maggior parte dei casi il partner non tollera il comportamento che il narcisista assume. Bisogna essere capaci di quei gesti di profonda affettività che potrebbero entrare in risonanza con il nucleo profondo, senza aspettarsi che questo accada.

Importante è mantenere  un occhio fisso su se stessi per non perdersi in relazioni difficili.

 

Dr.ssa Mariachiara Pagonenarcisista-Cropped

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