Genitori e adozioni


Si sente spesso parlare di adozione e dei problemi legati a questa scelta. Affetto e cure adeguate non sempre sono sufficienti in quanto si ha a che fare con problematiche diverse rispetto alla naturale genitorialità. La prima differenza è che il bambino adottato porta con se esperienze di separazione, abbandono e perdita. Il bambino per crescere come individuo autonomo, dotato di sicurezza, ha bisogno di sentirsi amato, protetto e incoraggiato a differenziarsi come persona autonoma. L’amore è per il bambino un bisogno essenziale, la sua mancanza provoca ferite dolorose. Le esperienze dolorose legate alle carenze affettive hanno una forte incidenza sul bambino determinando tratti depressivi, sensi di colpa, incapacità a controllare tensioni, fragilità emotiva e sfiducia non solo verso se stesso ma anche verso gli altri. Tutti questi aspetti vanno a determinare in questi bambini crisi identitarie, difficoltà negli apprendimenti, disturbi ansiosi e isolamento. La disponibilità del genitore permetterà al bambino di accettare la realtà. La diversità esistente deve diventare un punto di forza insegnandogli ad accettare le sue origini, la sua cultura e il suo paese di provenienza. È indispensabile che la coppia genitoriale prenda consapevolezza delle esigenze reali del bambino non dimenticando il suo vissuto e la sua storia. I genitori dovranno distaccarsi dall’immagine fantasmatica costruita in loro. Se ciò non avviene l’incontro rischierà di essere fallimentare perché non conforme alle loro aspettative. E’ proprio per questo che i genitori
adottivi devono essere preparati adeguatamente in modo da accogliere in modo maturo e sensibile l’altro. Un primo tradimento che la coppia fa al bambino è il cambio del nome, come se volesse cancellare il passato scomodo. Questo potrebbe costruire un “falso sé”. Il compito dei genitori è invece quello di dare una continuità all’identità del bambino. Portando con se i vissuti di perdita. Saranno bambini che non hanno sviluppato un legame di attaccamento sicuro necessario per uno sviluppo armonico della personalità ed è per questo che si deve accudire con incondizionato amore. Il bambino porterà con se dei bisogni: – Essere accettato e voluto al di la del suo comportamento che può essere negativo; – essere smentito dalla convinzione che lui è cattivo e dunque punito; – essere amato e non abbandonato. L’adozione ha successo se il bisogno della coppia si trasforma in forte e sincero desiderio di dare amore. I bambino può reagire in diversi modi ai nuovi genitori: – innamoramento a prima vista con paura di staccarsi; – scruta e provoca l’altro; – attaccamento solo a uno dei due membri. Qualsiasi sia il suo atteggiamento, bisogna accettare lui, la sua storia e ciò che ne consegue. Solitamente i bambini che si chiudono in se stessi aggrediscono i genitori per paura di essere nuovamente rifiutati. La cosa importante è che anche i genitori adottivi hanno alle spalle traumi dolorosi: la sterilità. Per questo motivo la via di uscita è cercare di far incontrare i due dolori, di comunicarseli a vicenda, in modo che scontri e conflitti possano essere elaborati insieme. L’errore più grande dei genitori sta nell’offendersi quando il figlio mette in evidenza il fatto di non essere nato da loro. Padri e madri devono far capire che anche loro hanno sofferto per non essere stati capaci di dare alla luce un figlio, ma che hanno trovato in lui quello che desideravano. A volte i figli adottivi vivono periodi in cui assumono comportamenti aggressivi e antisociali. In queste fasi è necessario comprendere le ragioni per cui questi atteggiamenti si stanno manifestando. È importante il dialogo e l’ascolto dei dubbi non dimenticando di accettare
quella parte di vita precedente all’incontro con i genitori adottivi, che seppur breve e piccola, ha rappresentato una grosso trauma. L’idea dei genitori naturali deve essere presente sia nei figli sia nei genitori adottivi affinché si possa costruire una storia di vita affettiva mentale comune. Alcune volte è sufficiente la comprensione e il tempo che va a cicatrizzare le ferite, altre volte è indispensabile un percorso psicologico che aiuti l’intera famiglia a lavorare sul nuovo sistema creatosi.

b9e18e1becde2ae2612ae121f216b552Dr.ssa Mariachiara Pagone

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