Capire di aver bisogno di aiuto, ammettere di aver bisogno di aiuto ed infine chiedere aiuto è un processo lungo e difficile da realizzare. Spesso ci si riesce soltanto dopo anni di abbattimento, sofferenza, angoscia o dolore, con il rischio di lasciar passare importanti occasioni di crescita per sé e per le persone che abbiamo accanto. Ci si oppone con resistenza a tutto ciò che vuole portare ad un cambiamento. Tutto questo può essere determinato dalla paura per il cambiamento. La paura è un’emozione sana e naturale ma nel momento in qui essa diventa paralizzante essa diventa una vera e propria patologia comportamentale sulla quale è opportuno intervenire affinché si possano sbloccare i comportamenti disfunzionali. Lo Psicologo Psicoterapeuta è colui che promuove il cambiamento. Molti sono i fattori che si oppongono al cambiamento: la difficoltà di ammettere a sé stessi che è necessario cambiare, il dover cambiare è vissuto come un fallimento
- la pressione del contesto esterno, familiare, che porta il soggetto a rimanere bloccato all’interno di ruoli consolidati che seppur disfunzionali, consentono a ciascun membro del gruppo di riconoscersi all’interno di una identità precisa, chiedere aiuto significa inoltre fidarsi di qualcun altro e ciò non sempre è facile soprattutto quando il nostro bisogno è legato a tradimenti ed abbandoni. Mettere in discussione sé stessi ed il proprio mondo di appartenenza può voler dire mettere a rischio la propria stessa identità e questo non può che determinare paura. Diventa così facile comprendere come tutto ciò assuma una condizione di difficoltà e di sofferenza. Capire che qualcosa nella nostra vita non va, chiedere aiuto, andare verso il cambiamento può stravolgere ogni nostra convinzione al punto da creare una angoscia che, almeno inizialmente è ben più profonda, di quella che ci ha spinto al cambiamento medesimo. Molte persone hanno problemi psicologici e non ne sono abbastanza consapevoli, poi c’è la disinformazione sulle possibilità di cura che la psicologia è in grado di offrire e i pregiudizi che vanno ad ostacolare il ricorso alle possibilità di cura della scienza psicologica. Dolore e sofferenza, insuccessi e frustrazioni sono comuni a tutti ma non è comune a tutti la capacità di gestirli ed utilizzarli in direzione del cambiamento e miglioramento di sé. La sofferenza diventa patologica non solo quando non viene utilizzata per cambiare, ma addirittura come una dimensione consueta e come uno strumento per manipolare situazioni e persone. Comprendere il proprio e l’altrui funzionamento emotivo è fondamentale per il raggiungimento di un soddisfacente livello di benessere psicologico. Ciò consente di controllare con sufficiente sicurezza molte situazioni personali e relazionali portando ad un comportamento più funzionale rispetto alla situazione incrementando l’autoefficacia e conseguentemente l’autostima. L’efficacia della psicoterapia è ampiamente dimostrata dai dati statistici. Basterebbe pensare al sollievo provato da chi, sapendo di poter contare sull’ascolto di un esperto, ha cercato di affrontare un problema. La maggior sofferenza non sta tra le pareti degli studi degli Psicoterapeuti, ma fuori, tra coloro che non hanno la capacità prima e la forza poi di riconoscere i propri problemi e di farsi aiutare rimanendo soli con la propria sofferenza.